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13/02/2010 17:24 | |
Giny95
Testo nascosto - clicca qui Il suo respiro affannato le faceva dedurre, che l’avversario in cui si era imbattuta, non era un semplice cavaliere,bensì un cavaliere d’acciaio. Il mantello nero del suo nemico ondeggiava al vento, la maschera che indossava le incuteva terrore. L’aria era carica di tensione, Yasmine sentiva in cuor suo che non l’avrebbe sconfitto facilmente, non se continuava ad attaccarla senza darle un attimo di tregua, anche solo per riprendere un po’ di fiato. Affondo dopo affondo il cavaliere la faceva arretrare. Ad un tratto Yasmine sentì un dolore lancinante alla gamba destra. Sangue caldo le sgorgava dalla ferita, e lei neanche si era accorta di essere stata colpita. Fu in un attimo di distrazione che il cavaliere le fu addosso, le diede una botta in testa, un rivolo di sangue le uscì dalla bocca e l’arma che impugnava le cadde a terra. Pensò di non avere più speranze quando il cavaliere alzò la spada su di lei, e come un boia, stava per staccarli la testa con un sol colpo. Ma lei non voleva morire, non poteva morire, non era giunta l’ora di andarsene, doveva terminare ancora molte cose. Prese coraggio e raccolse tutte le forze che gli erano rimaste, e proprio quando il cavaliera stava per colpirla con la sua spada di acciaio nero, Yasmine rotolò su se stessa spostandosi di lato. Solo una ciocca dei suoi lucenti capelli corvini fu tagliata da quell’affilata spada. Il cavaliere emise un’ urlo acuto che le fece accapponare la sua pelle vellutata e morbida. Yasmine con un immenso sforzo si rialzò da terra, raccolse la sua spada e si lanciò verso l’avversario. Era poco distante dal suo avversario quando sentì una specie di richiamo provenire dal cielo. Guardò in alto ma avendo la vista molto affaticata vide solo un enorme drago con in groppa qualcuno. Al sentire il richiamo il cavaliere d’acciaio iniziò a correre e scomparve nella nebbia, abbandonando il duello e la sua nemica. Yasmine si concesse un sospiro di sollievo e svenne.
“Sono morta” pensò. Ma non era così, aprì gli occhi, era in una grotta non molto grande e sistemata alla meglio, con due letti di paglia, un tavolo di legno non molto grande, una sedia fatta con dei bastoni, alcuni fogli e sopra il tavolo c’erano del cibo e delle medicine. Ma non fece neanche in tempo a pronunciare una parola che la gamba gli procurò un dolore enorme, la guardò e si accorse che era bendata. Mentre stava per alzarsi per andarsene entrò lui. Maynom la fermo :<< Che pensavi di fare? Sei ancora debole, non puoi andartene in giro come se nulla fosse successo, poi la ferita si era anche infettata, devi aspettare di guarire prima di poter camminare o fare le tue solite pazzie!>>. Yasmine lo guadò strabiliata :<< Ma, ma tu eri morto…ti ho visto mentre cadevi dalla rupe, e quando prima il Kepy ti aveva colpito alla spalla…non è possibile.>> Detto questo Maynom sorrise debolmente :<< Non mi conosci? Non mi fanno fuori facilmente, ma ora riposa più tardi ti racconterò come è andata, sei debole hai bisogno di riposo anche se sono già cinque giorni che te ne stai a letto.>> Yasmine non fece più domande e ancora sorpresa di vedere il suo amico vivo e non morto come lo credeva, si addormentò con il sorriso sulle labbra.
<< Ya sveglia, dobbiamo cambiare le bende alla gamba e tu devi mangiare qualcosa.>> Yasmin aprì debolmente gli occhi :<<Ok, ma che ora è?>> Maynom mentre preparava un qualche intruglio con le sue erbe le rispose :<< E’ mezzogiorno passato, da quanto ti sei svegliata hai dormito per circa dodici ore!>>Detto questo levò la vecchia benda, spalmò sulla ferita quell’intruglio che aveva preparato e con bende pulite bendò di nuovo la gamba nel punto in cui era stata ferita :<< Ora mi vuoi dire come hai fatto a salvarti e come mi hai trovato?>> Il ragazzo la guardò per un attimo e poi rispose:<<Quando caddi dalla rupe pensai di non avere speranze, invece mi risvegliai, non so bene quanto tempo dopo, ai bordi di un fiume. Sotto la rupe scorre un affluente del Deah, caduto la corrente deve avermi trasportato per alcune miglia fino alla foresta di Gligsten. Curai la ferita, non era grave, era un taglio superficiale, il brutto è che ad infliggermelo fu una lama stregata .trovai questa grotta e mi sistemai qui durante la convalescenza, poi venni subito a cercarti. Sapevo che di sicuro ti eri diretta verso la Reggia dai Cavalieri per poter recuperare la tua spada Pawek, ma ti trovai svenuta poco prima del Sentiero Oscuro e ti portai qui.>> Detto questo la guardò come per dirgli “ora tocca e te dirmi perché eri svenuta e ferita” :<< Come hai detto volevo recuperare Pawek, anche se dopo quel che ti era successo ero rimasta sola e senza una precisa traccia. Però mentre mi dirigevo alla Reggia un cavaliere d’acciaio mi vide e subito mi attaccò, mi salvai per pura fortuna e lì dove svenni mi ritrovasti tu. Non so di preciso cosa abbia richiamato quell’essere ma so per certo che era qualcuno a cui doveva obbedire, perché non mi uccise, anzi mi lasciò li, esanime, abbandonando il nostro duello. Se solo avessi avuto Pawek io l’avrei sconfitto facilmente e, e potrei salvare Silmarion da quelle bestie…potrei far cessare il male…invece…>> Detto questo scoppio in un lungo pianto. Maynom la strinse fra le sue forti braccia e in un orecchio le sussurrò dolcemente:<< Ce la faremo, non ti preoccupare, insieme riusciremo nella nostra missione.>> Yasmine si asciugò le lacrime, sorrise e disse :<< Si, si hai ragione, ce la faremo, nessuno ce lo impedirà!>>.
Mary-Mary
Testo nascosto - clicca qui Era ora.
La stavano aspettando. Nella fortezza non aspettavano che lei.
Più si avvicinava alla torre che svettava all’orizzonte più i l’adrenalina le scorreva copiosa nelle vene, e il suo cuore batteva martellante in petto. Era impaziente, traboccava di energie.
La foresta era ancora molto fitta ma lei saltava con gran facilità da una radice all’altra. Il vento gelido riusciva trapelare attraverso gli alberi con spifferi che le accarezzavano piacevolmente le braccia e la fronte accaldate. I capelli rosso rame sventolavano disordinati intorno al suo viso frustandole la spalla seminuda a ogni balzo.
Respirava sorridente l’aria fredda fragrante di muschio e di felci senza la minima fatica. Gli occhi semichiusi, correva senza guardare la foresta . Le sue gambe sapevano dove andare.
Udì il suono del torrente che si riversata impetuoso nella vallata.
Non spettava altro.
Aprì gli occhi non appena il fragore della cascata divenne assordante, e gli alberi sempre più radi, fino ad arrestare la sua folle corsa una spanna prima del dirupo dal fondo schiumante.
Ancora coperta dall’ ombra di un albero guardò la cascata con un largo sorriso di febbrile eccitazione, respirò l’aria umida e gelata, fece schioccare le nocche impaziente e si portò un passa più avanti.
La luce argentea della luna si posò sulla sua testa e sulle spalle nude e senza pensarci due volte si lanciò nel vuoto.
All’istante la sua pelle si fece sempre più rossa, incandescente e il leggero velo di sudore provocato dalla corsa evaporò in un istante, mentre precipitava verso l’acqua. I suoi occhi divennero palle infuocate piene d’eccitazione senza l’ombra di alcun timore, e i capelli si tramutarono in un falò che le circondava il volto trasfigurato in una smorfia diabolica.
In un attimo tutto il corpo le fu circondato dalle fiamme, simile a una cometa che bruciava nell’atmosfera.
Poi fu scossa da un tremito che accolse con desiderio e dietro di lei comparvero immense e maestose ali ardenti che la fecero planare un attimo prima dell’impatto con l’acqua creando una nuvola di vapore che per un momento la circondò.
Bastò un colpo di ali per farle prendere quota e allontanarla dalla cascata, uscendo fuori dal folto della foresta.
Esaltata allargò le braccia circondate dalle lingue di fuoco ed emise un ruggito festoso, che sicuramente fu udito fin dalla fortezza, che spiccava tra gli alberi in tutto il suo splendore, ma che in quel momento le parve così piccola e indifesa illuminata dal suo feroce fuoco.
Le sue ali sferzavano l’aria con il rumore di una città in fiamme e le sue grida impazzite assordavano le orecchie dei mortali che la osservavano terrorizzata solcare il cielo come una freccia infuocata. Con un folle sorriso assaporo tutto il potere che sentiva crescere dentro di se a ogni battito d’ali mentre gli alberi e i villaggi correvano veloci sotto di lei.
Scatenata e frenetica disegno grandi cerchi rossi che accesero il cielo facendo esplodere le nuvole.
Rise sguaiatamente udendo le grida di panico della gente che la osservava, godette del loro terrore.
Volò sempre più in alto e rivolse un sorriso sprezzante alla luna, lì, davanti ai suoi occhi.
La luna, se pur luminosa e grande quella notte, sparì dal cielo coperta dalla luce accecante del suo corpo.
La luna, le aveva dato quel terribile e grande Dono, che l’aveva trasformata in un mostro feroce e affamato.
La luna, non poteva far niente per fermare la sua creatura e piangeva lacrime infuocate nel oscurità della notte.
Barby94
Testo nascosto - clicca qui Il campo di battaglia era ricoperto di soldati che combattevano a viso scoperto senza paura di morire e Sanny era lì, su una roccia ad osservare l’andamento della battaglia:non avevano perso molti uomini rispetto al nemico,anzi stavano vincendo,la prima vittoria dopo tanto tempo forse le cose stavano davvero cambiando.
Saltò giù dalla roccia e sguainò la spada,la sua fedele compagna e si buttò nella mischia,i suoi fendenti erano precisi e letali,la sua agilità le consentiva di schivare facilmente i fendenti degli avversari i nemici davanti a lei cadevano sotto i suoi colpi e ne era felice.
-Salve- disse un uomo che si era messo di fronte a lei, era della fazione opposta e non era un uomo qualsiasi era il comandante.
Sanny guardò l’uomo,doveva essere sulla quarantina,alcune ciocche di capelli neri si intravedevano dall’elmo,indossava un armatura che sembrava molto resistente ma lei non aveva paura notò che alla cintura aveva appeso uno spadone a due mani e sbuffò:tutti quelli dell’esercito di Dan usavano quel tipo di spadone ed era davvero facile per lei spezzare la guardia ci chi lo impugnava,ma non se ne lamentava anzi,ringraziava perché in questo modo le agevolavano il lavoro.
“lei dottor briefs è condannato alla pena capitale per i suoi crimini commessi...”
Sanny ritornò in sé,non voleva pensare a questo,scrutò di nuovo il suo avversarioe infine parlò al suo avversario:
-Salve,mi sembra inutile chiederle chi è e perché si trova qui.-Ironizzò la donna.
L’uomo sguainò lo spadone e si mise in guardia.
-La stessa cosa vale per te.-E attaccò.
Sanny era pronta:in un lampo sguainò la spada e parò l’affondo del nemico e gli sferrò un calcio,il nemico indietreggiò e si rimise in guardia
-Complimenti sei forte per essere una donna-disse il comandante.
Sanny sorrise-Tu non sei male per essere un uomo-
Attaccarono insieme. due spade,due colpi,un unica caduta per terra.
L’uomo era stato ferito ad un fianco,guardò Sanny con odio e disse:
-maledetta!Cosa credi di fare mettendo su questa patetica resistenza contro di noi?Non fermerai di certo così la guerra!-
La donna lo guardò con occhi sprezzanti e lo trapassò
L’uomo si accasciò a terra esanime, lei lo guardò e pensò:
“non voglio porre fine a questa guerra ma almeno portala ad un punto tale che la vittoria arrivi presto e poi saranno altri a pensare di concluderla.”
Questo era vero l non si era arruolata per diventare l’eroina che avrebbe fatto cessare la guerra che i cantastorie avrebbero raccontato negli anni avvenire,perché agli altri interessava solo la gloria,di esser ricordati per le proprie gesta, ma lei non era interessata a tutto questo,lei era un aquila rossa.
Robyo
Testo nascosto - clicca qui L’amore e la morte. Sono due cose così lontane, eppure così simili. Così pensava Rhaet nella sua stanza del Palazzo reale. Era un consigliere, uno dei più fidati del suo Re. Appena l’attacco era iniziato, vi si era barricato dentro, osservando dalla balconata tutta la scena. L’attacco alla città, la sua città, aveva avuto inizio al sorgere del sole. Gli invasori erano quasi tutti mercenari, assoldati da uomini più potenti del suo stesso Re. Neanche lui, uno dei consiglieri più importanti e informati del regno sapeva il motivo di quell’attacco. Ma non era poi così difficile da capire: il potere. Qualche generale troppo ambizioso aveva riunito le sue forze e dato il via libera ai mercenari. Non erano più di duecento, un numero di uomini decisamente troppo piccolo, per affrontare la Guardia reale. Così aveva pensato fino a pochi minuti prima, quando i Due non avevano ancora fatto la loro comparsa. Adesso, invece, terrorizzato, li osservava dall’alto del Palazzo reale mietere centinaia di vittime. Erano solo in due, un uomo e una donna, entrambi giovani. Portavano lunghe vesti bianche le quali creavano ipnotici arabeschi nell’aria ogni volta che i due si muovevano. Combattevano entrambi con spada e pugnale e sembravano inarrestabili. Ciò che più colpiva era la loro perfetta sincronia, i loro movimenti fluidi si confondevano, le loro armi si incrociavano e con spietata precisione trafiggevano il soldato di turno, insieme. Ad ogni nemico abbattuto, ad ogni piccola pausa che il combattimento concedeva, i due giovani si scambiavano veloci ma appassionati baci, come per coronare la loro vittoria sul nemico sconfitto. Sì, erano due guerrieri formidabili, innamorati l’uno dell’altra. Rhaet, dall’alto della sua stanza, era ipnotizzato da quella danza mortale, fatta da parate, baci e fendenti. Solo quando non rimase più nessuno, solo quando i due irruppero nella sua stanza si rese conto. Due giovani, da soli, avevano annientato le forze della capitale del suo regno. Non ebbe il tempo di pensare ad altro, che due spade l’avevano già trafitto. Non c’era paura nei suoi occhi, che in quegli ultimi istanti, riuscivano soltanto a guardare i suoi due assassini scambiarsi il bacio che segnava la sua morte. Si rese conto che era davvero la fine, che stava morendo, ammazzato da due innamorati. Ad accompagnarlo nella lenta agonia, solo la consapevolezza che la sua morte era stata portata dall’amore. Perché amore e morte, sono due cose così lontane, eppure così simili. Poi spirò.
Aires96
Testo nascosto - clicca qui Silenzio. Nella radura c’era troppo, troppo silenzio. Poi sentì un fruscio. Nient’altro che una sensazione, un movimento impercettibile dell’aria alle sue spalle. Deven si voltò appena in tempo per schivare un colpo d’ascia. La lama gli passò a un soffio dal viso, recidendogli una ciocca di capelli castani. Per quanto frettolosa, la sua parata successiva fu efficace. Alla debole luce delle stelle, scorse il viso del suo assalitore. L’avversario non sembrava avere nulla di umano, a parte la posizione eretta e le mani strette attorno all’elsa di un’enorme scure. “Un mutante!” pensò con orrore prima di inciampare in una radice. Si ritrovò in mezzo al fango, con il mostro sopra di lui pronto a sferrare l’attacco finale. La sua bocca era distorta in un sorriso maligno, con le zanne ben in vista. Il giovane rotolò di lato e riuscì a riprendere la posizione di difesa. Mentre si preparava all’assalto successivo udì un sibilo, terribilmente simile al primo. Saltò a sinistra, per evitare l’aggressione di un nuovo mutante comparso alle sue spalle. “Due sono troppi, dannazione!” considerò con stizza. Dopo un’intera giornata di cammino si sentiva spossato, vincerli entrambi era impossibile. Provò a evocare una formula magica, ma nelle sue mani non fluì nessuna energia. Qualcosa in quel luogo maledetto gli impediva di sfruttare il suo potere, l’unica cosa che avrebbe potuto salvarlo. Scappare era fuori discussione. La foresta era troppo intricata, i mutanti lo avrebbero raggiunto dopo due passi. Allora sarebbe morto da eroe, combattendo. “Meissa”. Un nome. Un pensiero involontario. Ma sufficiente a scatenare la sua preoccupazione. Cosa avrebbe pensato quando non lo avesse visto tornare? Che scelta stupida si era rivelata quella di tagliare per i boschi. Aveva impiegato tre secondi per fare quelle considerazioni, ma si era distratto. A malapena si accorse di un fischio, un rumore familiare alla sua destra. Un attimo prima, il primo mutante lo stava fissando con un ghigno ferino; dopo un battito di ciglia si trovava a terra. Deven non fece in tempo a girarsi verso il secondo, che quello stava già stramazzando al suolo, con un tonfo assordante. Entrambi avevano una freccia conficcata in mezzo agli occhi. Il ragazzo guardò con disgusto i corpi coperti di peluria rossiccia immobili sul terreno. Cosa era successo? Passi sulle foglie umide. <<Chi è?>>. Chiese il ragazzo, alzando la sciabola, pronto ad affrontare un nuovo nemico. Nessuno rispose. I passi continuarono ritmici, sempre più vicini. <<Rispondete!>> urlò così forte che si fece male alla gola. Un ramo scricchiolò, e una figura coperta da un mantello marrone stinto fece il suo ingresso nella spiazzo rotondo. Portava con sé un arco corto, e numerose frecce piumate nella faretra dietro la schiena. Deven attese, sempre a guardia alta, che il personaggio misterioso levasse il cappuccio. <<Ti ringrazio per avermi aiutato>>. Scandì, senza abbassare la lama. Rimasero ancora due minuti a scrutarsi, immobili. Poi, con un movimento rapido e fluido, lo sconosciuto si tolse la mantella, scoprendo un viso di ragazza e lunghi capelli scuri. L’espressione seria stonava sul viso dai lineamenti vagamente infantili, con labbra ben disegnate e grandi occhi color smeraldo. Ciocche di un blu profondo spiccavano tra i capelli corvini, che scintillavano di riflessi mogano alla luce del tramonto. Ai lati del capo, spuntavano due orecchie appuntite. L’arma cadde di mano a Deven per la sorpresa. Una mezzelfo.
Trine e merletti ondeggiano alla brezza leggera. Le foglie danzano sui rami e il cielo s'incendia al tramonto. Meissa è seduta sul davanzale della finestra, dondola le gambe nel vuoto. Osserva dall’alto l’acqua limpida del fiume che scorre davanti alla sua camera e, più lontano, la nera foresta di Hoh. Deven si trova là, in mezzo a quell’intricata vegetazione. Chissà se la pensa, o se sia troppo impegnato per chiedersi come sta sua sorella. Una ventata le scompiglia i lunghi capelli castani. L’aria che profuma di muschio e fiori selvatici porta con sè un’illuminazione. Scende dalla balaustra, e corre a prendere il taccuino nascosto sotto il materasso di paglia. Chiude gli occhi e si lascia andare.
Il tramonto cala sul mio viso
e scurisce il cuore di tristezza.
Il galoppare dell'autunno incalza e l’ultimo bagliore di sole
riscalda leggermente un animo gelido e consapevole della tua lontananza.
La penna vola sulla carta ruvida ma Meissa viene brutalmente riportata alla realtà da due colpi secchi alla porta. Si affretta a nascondere il quadernetto, tanto che inciampa sulla gonna vaporosa.
Sua madre non la guarda in viso mentre annuncia che la cena è quasi pronta. Poche parole, e l’uscio si richiude alle sue spalle. Meissa si lascia cadere sul letto. A un tratto, uno strano senso di inquietudine si impossessa di lei, e un’atmosfera opprimente cala sulla stanza. La ragazza si preoccupa. Le accade sempre così quando qualcosa di brutto sta per accadere. Sì, a pochi chilometri di distanza, in una piccola radura circolare, sta per avvenire qualcosa che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua famiglia.
Votate in tanti!
(vietato votare se stessi )
Ma soprattutto commentate!
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| | | OFFLINE | | Post: 250 | Città: ROMA | Età: 36 | Sesso: Maschile | |
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13/02/2010 17:39 | |
io darei un voto alla tua spertizza XD
Ma non c'era pure il racconto di peru???
e soprattutto anche io volevo pubblicare il racconto...
vabbè lo metto a fondo pagina... però olte al voto del sondaggio servono anche i commenti!!!
aspè lo metto a fondo pagina o agiungi tu, forse anche peru vuole partecipare!!! |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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14/02/2010 12:26 | |
Non posso modificare il post perchè è passato troppo tempo.. ma qui c'è il racconto di
Oflanos
Testo nascosto - clicca qui Il sole fece capolino dai monti che sovrastavano la foresta a sud isolandola dal villaggio nella vallata. Quella mattina era tiepida e lasciava ben sperare in una calda e assolata giornata primaverile. L’odore dell’erba ancora bagnata dalla rugiada era inteso e pregnante tutto intorno, la rifioritura del bosco donava a quel luogo un’immagine amena, incantata. E come entrando in un tempio il cacciatore solitario varcava a piedi nudi la soglia, sapendo dove mettere i piedi per non calpestare i germogli freschi o spezzare i ramoscelli secchi e causare la fuga delle sue prede.
Il suo corpo era slanciato e robusto per un ragazzo della sua età, ben sviluppato dal pensate lavoro al mantice e al martello. Viveva da tempo in quel luogo e ormai conosceva la foresta come le sue tasche; sapeva dove i daini andavano ad abbeverarsi, dove i lupi avevano la loro tana e dove facevano il nido i corvi... quell’interminabile colonnato di alberi e arbusti non aveva più segreti per lui. Camminò lento studiando le tracce che il terreno gli rivelava, le impronte a cuneo dei daini mostravano che un grosso maschio era passato di li nella notte, inseguito a gran foga dal branco di lupi. Lui fiutò il terreno, si appiattì al suolo, si guardò intorno e con un balzo prese a correre in direzione della preda. Le felci gli vennero incontro inebriandolo della spuma fresca, i suoi piedi erano rapidi e leggeri, tutto il suo corpo armonico, era teso nel movimento ciclico. Non un passo falso, non un piede in fallo, evitava le radici con maestria, scostandosi di lato, come se fosse la cosa più naturale del mondo, a poco a poco inizio ad acuire la vista, i suoi occhi color oro riuscivano a vedere nel fitto del bosco; la sua percezione si amplificò, i colori e i profumi esplosero in un caleidoscopio che tutto avvolse. Si ritrovò a correre su tutti e quattro gli arti, coordinando i fluidi movimenti, gli arti opposti si muovevano sincroni. Sentì il vento accarezzargli la pelle ma una strana sensazione gli fece drizzare i peli sulla schiena, che lo rivestivano e li sentiva muovere al ritmo della corsa. A desta e a sinistra poteva percepire i segni lasciati dal branco di lupi passato di lì, sentiva lo scoiattolo uscire dalla sua tana, e rosicchiare le ghiande per terra, era in sintonia con il battito d’ali di una poiana, ne ascoltava la cadenza... L’odore dell’erba si mischiava al sentore di carne, la preda doveva essere vicina, i suoi sensi l’avvertivano, e sapeva che non era solo.
Qualche ramo spezzato mostrava i segni del combattimento, artigli e corna avevano lasciato i loro segni, segni inconfondibili, così familiari... adagio arrivò ad una piccola radura tra gli alberi, la luce del sole filtrava dall’alto delle cime frondose, e illuminava la scena dove la vittima sacrificale giaceva riversa al suolo con il ventre squartato. Il sangue aveva inzuppato tutto il terreno circostante e dagli alberi giunse il gracchiare di alcuni corvi... Intorno alla preda i cacciatori riposavano alla calura sazi della loro caccia. Il nuovo arrivato fu accolto con indifferenza. Lentamente si avvicinò al suo pasto, guardandosi intorno, da un momento all’altro un lupo avrebbe potuto attaccarlo, ma ormai quei lupi erano abituati alla sua presenza... Respirò a pieni polmoni l’odore di quella carne ancora calda, e immerse tutto il muso nel suo ventre, vorace e famelico ne strappò alcuni pezzi con i denti e con le zampe, assaporando fino in fondo quel gusto vivo, tanto da leccarsi i baffi. Si cibò e si accoccolò insieme agli altri. Passata la piena calura il branco si rimise in marcia, seguito da un nuovo membro, che teneva il passo, che correva e saltava gli ostacoli, marcando il territorio come faceva il capobranco... Lì nel cuore della foresta, sotto il sole di maggio, correndo con esseri simili a lui, cacciando come un vero predatore, in quel corpo forte ed agile, era a suo agio, al riparo dei pericoli e dalle vicissitudini... Fu sera quando salì sulla collinetta ad osservare la foresta a suoi piedi, tronfio di gioia rivolse al cielo il suo sguardo... La foresta è la mia casa... E ululò alla luna.
Quando peru mette il suo, lo aggiungo |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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14/02/2010 12:28 | |
Oflanos, 13/02/2010 17.39:
io darei un voto alla tua spertizza XD
Ma non c'era pure il racconto di peru???
e soprattutto anche io volevo pubblicare il racconto...
vabbè lo metto a fondo pagina... però olte al voto del sondaggio servono anche i commenti!!!
aspè lo metto a fondo pagina o agiungi tu, forse anche peru vuole partecipare!!!
I commenti si mettono in questa discussione...
Peru può ancora partecipare, abbiamo esteso il "limite" per partecipare al 15.02.10 (quindi si sbrighi xD)
Ma soprattutto... spertizza?
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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14/02/2010 14:29 | |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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14/02/2010 15:22 | |
riuk li leggerai |
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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14/02/2010 17:00 | |
aires96, 14/02/2010 15.22:
riuk li leggerai
no, non ho voglia |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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14/02/2010 17:32 | |
ok fai a meno.... chiuso ot Dx |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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15/02/2010 09:27 | |
aires96, 14/02/2010 17.32:
ok fai a meno.... chiuso ot xD
edit: dovremmo dare una scadenza anche al sondaggio... ma devono votare tutti perciò che ne dite di una o due settimane?
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| | | OFFLINE | | Post: 449 | Città: SQUINZANO | Età: 29 | Sesso: Femminile | |
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15/02/2010 10:00 | |
aires96, 15/02/2010 9.27:
edit: dovremmo dare una scadenza anche al sondaggio... ma devono votare tutti perciò che ne dite di una o due settimane?
una settimana andrà bene...
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Cliccate sulle mie uova!!
...And here we are. We're the princes of the universe
Here we belong, Fighting for survival
We've come to be the rules of your world
I am immortal. I have inside me blood of kings
I have no rival. No man can be my equal
Take me to the future of your world...
Princes of the univers - Queen
Ognuno è fabbro delle sue sconfitte, ognuno merita il suo destino...
Francesco de Gregori - Vai in Africa Celestino
Chi ignora che il più grande incitamento al male è la speranza di non essere puniti? (Cicerone)
Andrea la Ghersha |
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 12:18 | |
aires96, 15/02/2010 9.27:
edit: dovremmo dare una scadenza anche al sondaggio... ma devono votare tutti perciò che ne dite di una o due settimane?
allora non si chiuderà mai grazie a me |
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| | | OFFLINE | | Post: 250 | Città: ROMA | Età: 36 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 12:21 | |
ryuk allora che ci stai a fare qui? |
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 12:26 | |
spammo |
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| | | OFFLINE | | Post: 250 | Città: ROMA | Età: 36 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 12:33 | |
non sembri un vero confratello però...
non scrivi, non leggi...
ti manca l'ispirazionie? la pazienza? Ti credi privo di doti letterarie?
spiegaci questa tua posizione...
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| | | OFFLINE | | Post: 1.646 | Sesso: Femminile | |
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15/02/2010 13:17 | |
Oflanos, 15/02/2010 12.33:
non sembri un vero confratello però...
non scrivi, non leggi...
ti manca l'ispirazionie? la pazienza? Ti credi privo di doti letterarie?
spiegaci questa tua posizione...
e tu spiegami che cosa dicevi prima del voto e della "spertizza"
comunque, IO a differenza di QUALCUNO ho scritto due righe di commento... ma solo due perchè non vorrei sentirle
@Giny95:Allora. Secondo me hai messo un po’ troppe virgole dove non servivano (non preoccuparti, capita anche a me xD) e ci sono alcune parole che cambierei, soprattutto a metà quando Yasmine si risveglia nella grotta… ma tutto sommato è un buon lavoro e l’idea mi piace, complimenti =)
@Mary2: All’inizio ci sono un paio di ripetizioni del verbo aspettare…e alcuni aggettivi li modificherei… A parte questo, per ora è il lavoro che mi è piaciuto di più e la fine è meravigliosa =)
@Barby: La prima frase è troppo lunga e ci sono alcune virgole in più o in meno… comunque mi è piaciuto molto e la seconda parte e i dialoghi sono fatti proprio bene =)
@robyo: Perchè dici che non sembra un fantasy? L’idea secondo me è molto buona… certo, lo sviluppo poteva essere migliore ma è comunque molto coinvolgente =)
@Oflanos: Avresti potuto usare un linguaggio un po’ meno complesso ma anche questo mi è piaciuto davvero =) (non mi azzardo a scrivere altro perchè non ho il testo sotto mano xD)
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 14:19 | |
Oflanos, 15/02/2010 12.33:
non sembri un vero confratello però...
non scrivi, non leggi...
ti manca l'ispirazionie? la pazienza? Ti credi privo di doti letterarie?
spiegaci questa tua posizione...
mi mancano i primi 2, l'ultimo almeno in parte l'ho. comunque leggo si, ma non i vostri testi, e scrivo anche, ma i testi per scuola...... |
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| | | OFFLINE | | Post: 250 | Città: ROMA | Età: 36 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 17:16 | |
quindi fai le cose per dovere, non per piacere...
e che lettore sei... hai una minima idea di cosa voglia dire LEGGERE...
di quale bisogno morale e spirituale sia SCRIVERE???
ma gia, tu per scrivere intendi qualche po di spam su vari forum!!!
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| | | OFFLINE | | Post: 272 | Città: GIOIA DEL COLLE | Età: 30 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 18:34 | |
Ho votato solo io .... Ero indeciso.. però ... |
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| | | OFFLINE | | Post: 3.546 | Città: GALLARATE | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 20:09 | |
Oflanos, 15/02/2010 17.16:
quindi fai le cose per dovere, non per piacere...
e che lettore sei... hai una minima idea di cosa voglia dire LEGGERE...
di quale bisogno morale e spirituale sia SCRIVERE???
ma gia, tu per scrivere intendi qualche po di spam su vari forum!!!
be' scrivo molto leggi qua di fianco. il problema di leggere veramente non c'è |
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| | | OFFLINE | | Post: 1.112 | Città: ANDRIA | Età: 28 | Sesso: Maschile | |
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15/02/2010 20:13 | |
potreste bisticciare da un'altra parte??!?!
giny: la forma non è perfetta e la storia non molto originale...non mi ha colpito, però hai tutte le capacità per fare di meglio
mary: come sempre la tua forma è ottimale, peccato per la storia che non mi sembra una gran cosa, però so che sai fare molto meglio
barby: forma indubbiamente da curare però la storia mi ha interessato abbastanza...nell'insieme è molto buona
robyo: un po' di autocritica...la mia forma e il mio modo di raccontare mi piacciono davvero molto! La storia ha un bel finale ed ha anche un significato, peccato che non sia molto fantasy...
aires:tu si che sei una sorpresa! la forma è buona (devi solo allenarti un po') e la storia, che buttata lì può sembrare banale, scommetto che nel complesso sarebbe molto bella
oflanos: nonostante la storia non sia il massimo dell'originalità (il classico dell'uomo-lupo e dintorni) il lessico ed il registro curati insieme ad uno stile narrativo che definirei "melodico" rendono il racconto ottimo! per questo voto te
spero che nessuno si offenda per le critiche ________________________
"Per una curiosa inclinazione dello spirito che talvolta rasentava la follia, J.K. non ebbe nella sua esistenza aspirazione diversa da quella di mutare in musica la propria vita. In altre parole, la sua anima era una partitura incompiuta che egli penetrava giorno dopo giorno con sempre più genio."
Il Violino Nero
"Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene."
VIVA L'OTTO DI SPADE
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